Kjeldahl o Dumas per le analisi di azoto e proteine
Dalla sua pubblicazione nel 1883, il metodo Kjeldahl classico è riconosciuto come metodo di riferimento per la determinazione dell’azoto e non ha conosciuto rivali per molto tempo. Il metodo di combustione Dumas del 1831, quindi molto meno recente, è riuscito ad affermarsi come metodo di riferimento per la determinazione dell'azoto solo negli ultimi decenni. Grazie alle condizioni quadro molto più facili da riprodurre, le analisi Dumas stanno acquisendo una sempre maggior popolarità.
Dati i diversi approcci, entrambi i metodi presentano vantaggi e svantaggi. La scelta del metodo giusto per il laboratorio dipende da vari fattori quali l’ambiente del laboratorio, il personale e la matrice campioni.
In ogni caso è importante valutare a fondo la situazione del singolo laboratorio e considerare i pro e i contro di entrambi i metodi.
Metodo Dumas - ideale per i laboratori ad alto rendimento
Uno dei motivi principali per cui oggi il metodo Dumas è riconosciuto in numerosi standard e gode di una sempre maggior popolarità è che presenta un maggior livello di sicurezza per gli operatori. A differenza del metodo Kjeldahl infatti, il metodo Dumas non necessita catalizzatori o sostanze chimiche tossiche o nocive. Questo si traduce in un vantaggio per l’operatore, le attrezzature del laboratorio e l’ambiente.
Oltre alle sostanze chimiche tossiche impiegate, durante l’analisi Kjeldahl vengono prodotti fumi nocivi. In caso di ventilazione insufficiente ciò può rappresentare un pericolo per l’operatore.
E qui ci ricolleghiamo a un’altra differenza tra Dumas e Kjeldahl: a differenza degli apparecchi Kjeldahl, i sistemi analitici che operano con il metodo Dumas non richiedono dello spazio per la cappa aspirante. Dato che lo spazio all’interno della cappa aspirante di solito è limitato e quindi prezioso, anche questo è uno dei vantaggi del metodo Dumas.
Inoltre, in una società in cui l’ottimizzazione dei tempi è essenziale e l’efficienza sempre più importante, il metodo Dumas automatizzato presenta il vantaggio enorme che i tempi di analisi sono molto minori rispetto a Kjeldahl.
Anche se gli apparecchi Kjeldahl moderni sono estremamente ottimizzati e l’analisi è in gran parte automatizzata, i processi analitici hanno tempistiche sensibilmente più lunghe. Con il metodo per combustione l’operatore riceve i risultati dell’analisi entro pochi minuti, mentre con il metodo Kjeldahl ci vogliono delle ore.
Il tempo in presenza durante l’uso del sistema analitico con Dumas è minore rispetto al metodo Kjeldahl. L’intero processo Dumas è completamente automatizzato e ha luogo in un unico sistema analitico, mentre l’analisi Kjeldahl richiede due sistemi: uno per la digestione e l’altro per la distillazione. Dati i tempi di analisi e in presenza ridotti, i laboratori possono risparmiare tempo e costi per campione con l’ausilio del metodo Dumas.
Si tratta di una caratteristica importante, soprattutto per i laboratori con flusso di campioni elevato. Con il metodo Dumas però la matrice campioni non dovrebbe variare eccessivamente, in quanto l’eccessiva variazione potrebbe comportare la contaminazione dei campioni con conseguente falsificazione dei risultati di analisi.
I sistemi di analisi con metodo Dumas sono pertanto perfetti per i laboratori che analizzano regolarmente una matrice campioni specifica e hanno un flusso di campioni elevato. Il funzionamento continuo del sistema di analisi è ottimale, in quanto l’accensione e lo spegnimento richiedono molto tempo e un consumo di energia notevole a causa delle temperature estreme.
Metodo Kjeldahl - Massima versatilità per le analisi dell’azoto
Nonostante i vantaggi del metodo Dumas, il metodo Kjeldahl continua a essere il metodo di riferimento dominante. Si tratta di una soluzione più pratica, soprattutto nei laboratori con flusso di campioni inferiore e matrici campione differenti analizzate secondo un’ampia gamma di applicazioni.
Inoltre la flessibilità nel peso del campione con Kjeldahl è un vantaggio non indifferente. L’analisi Kjeldahl può essere eseguita con un’ampia gamma di vetreria da laboratorio e con quantità di campione fino a 10 grammi. Con il metodo Dumas è possibile analizzare massimo 1 grammo.
Soprattutto in caso di campioni non omogenei (come ad esempio il suolo), la flessibilità nel peso del campione è un vantaggio decisivo del metodo Kjeldahl. Questo si applica anche ai campioni liquidi. Anche se esistono ausili per gli apparecchi Dumas sotto forma di absorbenti speciali che permettono l’analisi dei campioni liquidi, l’acquisto dei materiali di consumo rappresenta ulteriori costi per campione.
È chiaro quindi che entrambi i metodi presentano ottimi vantaggi, pertanto è importante analizzare con precisione la situazione specifica del laboratorio per decidere quale metodo è più adatto. Il nostro team di esperti conosce benissimo entrambi i metodi, quindi siamo in grado di fornirvi una consulenza oggettiva sul metodo adatto per il vostro laboratorio.